Dopo Giappone e Messico siamo il terzo importatore: il nostro consumo
idrico è a un livello critico. Alla vigilia della Giornata mondiale, un
rapporto del Wwf racconta come possiamo ridurlo di ANTONIO CIANCIULLO |
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UN ESSERE umano per
sopravvivere ha bisogno di 4 litri di acqua al giorno. Ovviamente ne
usiamo di più per cucinare e per tutti gli usi domestici: il consumo
medio quotidiano di una famiglia europea si aggira attorno ai 165 litri.
È già una bella cifra, se però si calcola anche l'acqua virtuale,
quella che non vediamo ma è servita a produrre il cibo e a far
funzionare le industrie, scopriamo che il conto s'impenna. E che la
situazione del nostro paese si fa critica: l'impronta idrica in Italia,
cioè la quantità di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, è
pari a 132 miliardi di metri cubi l'anno, 6.309 litri pro capite al
giorno. Siamo il terzo importatore netto di acqua virtuale al mondo (62
miliardi di metri cubi l'anno), dopo Giappone e Messico e prima di
Germania e Regno Unito.